Friday, May 28, 2010

L'immortale Ornithogalum longibracteatum


La storia di questa pianta ha un andamento travagliato. Una mia amica mi regalò dei bulbilli nel 1998, io li feci radicare e divennero ben presto delle cipolle vere e proprie, verdi e carnose. Una la tenni, facendola fiorire, e regalai le altre. Dopo diversi anni, per mancanza di spazio, regalai a malincuore anche il mio esemplare e non ci pensai più. Verso la fine di questo inverno, mentre sistemavo la montagna di vasi e vasetti che stipo sempre in garage, trovai un piccolo bulbillo, incredibilmente ancora vivo anche se mezzo rinsecchito: lo portai in casa, lo appoggiai in un vasetto con un po' di terra umida e quasi me ne dimenticai.
Ebbene, nel giro di poco tempo il cipollotto mise radici, si gonfiò e cominciò a spuntare la prima tenera fogliolina. Dopo mesi e mesi (sicuramente più di un anno) trascorsi all'asciutto, l'Ornithogalum è riuscito a conservare quel poco di energia che gli ha permesso di tornare a nuova vita una volta trovatosi di nuovo nelle condizioni ideali per germogliare!
Adesso vive in questo vasetto di terracotta di 12 cm di Ø (la "cipolla" ne misura 5) e penso proprio che la terrò sempre con me, visto l'attaccamento alla vita che ha dimostrato.
In questa posizione (una veranda che dà a nord-est) prende un paio d'ore di sole al mattino, che sono sufficienti a farla anche fiorire. Le foglie, carnose e succulente, possono raggiungere la bellezza di 80-100 cm!
I boccioli rivelano il colore del fiore...
I fiori, del Ø di 1,5 cm, si sviluppano su di un lungo scapo con lo stelo carnoso; hanno 6 petali bianchi con una striscia centrale verde ed emanano un sottile profumo, dolce e delicato, quasi impercettibile. Se ne schiudono una mezza dozzina al giorno, e altrettanti ne appassiscono. Quelli impollinati producono delle capsule a tre scomparti che contengono i semi.
Per assicurarmi una minima scorta di semi ogni sera passo la punta di un morbido pennellino da un fiore all'altro e così mi assicuro l'impollinazione.

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